I premi assicurativi rc auto continuano da un po’ di tempo la loro lenta ma costante diminuzione confermando il più lungo periodo di riduzione che il mercato italiano abbia mai registrato, iniziato nell’autunno del 2012(fonte Ania).
L’Ania infatti dichiara che si è registrato nel mercato italiano un lungo periodo di riduzione dei costi, a partire già dell’autunno del 2012. A livello di valore assoluto si è infatti passati dai 448 euro pagati in media nel settembre 2012 a 319 euro nel settembre 2021 con una riduzione, sempre al netto delle tasse di 128 euro, pari quindi in percentuale ad un calo di circa il 30%.
“Prosegue, quindi, il calo dei premi medi r.c. auto e la flessione del mese di giugno (-4,2%), protrae il più lungo periodo di riduzione che il mercato italiano abbia mai registrato e che ha avuto inizio nell’autunno del 2012.” https://www.ania.it/documents/35135/347139/lug+21+completo.pdf/91d18711-3cef-2795-64e0-cf88cf6458fc?t=1627479544729
Leggere queste notizie per chi risiede al Sud e lamenta sempre di pagare premi assicurativi esosi, dipende dalle offerte delle compagnie, è un pugno allo stomaco e nel migliore dei casi può far venire un impeto di rabbia e amarezza, nel peggiore dei casi l’impeto senza capirne i contorni della problematica di contattare il proprio assicuratore e reclamare per il mancato risparmio.
Ebbene la situazione non è così semplice come sembra ad una prima lettura.
La riduzione dei costi di certo non è un regalo fatto dalle assicurazioni, ma il risultato di una serie di fattori di mercato e di rischio.
Il momento fattore Covid
Puntando la lente di ingrandimento sui primi mesi dell’emergenza Covid la riduzione dei premi assicurativi è stata causata principalmente dal calo del numero dei nuovi contratti, dovuto sia alla diminuzione delle nuove immatricolazioni (-85%) che dei passaggi di proprietà (-62%).
Altro aspetto fondamentale riguarda le restrizioni imposte nei mesi passati (lockdown) che hanno generato come ovvia causa anche un sostanziale calo dei sinistri: se vengono infatti confrontati i dati del secondo semestre 2020 con quelli dell’ultimo semestre 2019, il calo è superiore al 30%. Anche il primo trimestre 2021 ha registrato una diminuzione dei sinistri del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, tendenza che si è invertita nel secondo trimestre 2021, periodo in cui gli incidenti sono aumentati del 20%, giusto a voler dare maggior rilievo all’esser tornati in strada e far pesare il rientro, rispetto al secondo semestre 2020, rimanendo tuttavia decisamente inferiori a quelli rilevati nello stesso periodo del 2019.
C’è da dire che a causa del calo dei sinistri, le compagnie assicuratrici nel 2020 hanno risparmiato 2,2 miliardi di euro, ma soltanto una piccola parte di questa cifra è tonata indietro agli assicurati sotto forma di sconti. Per questo, l’Ivass, l’autorità di controllo del settore assicurativo, a luglio 2021 aveva ammonito le compagnie che non avevano garantito sconti e rimborsi ai propri assicurati, invitandole a porvi rimedio.
Ma non è tutto. I fattori infatti che sono sempre presenti, prescindendo dalla pandemia recente e dai relativi momenti di cambio di flusso veicolare e relativi effetti nei sinistri, e che incidono maggiormente sui costi RC auto sono davvero tanti e di diverso genere.
Il fattore classe di merito
Alcuni riguardano la posizione assicurativa del cliente, la tanto declamata classe di merito, è il primo punto di osservazione, di cui si va orgogliosi al momento stipula, di cui si ricorda che il valore varia da 1 a 18, dove 1 è la migliore nonché la più economica e 18 la peggiore (e più cara). Chi stipula una polizza RC auto per la prima volta si vede assegnata la 14^ classe di merito, a meno di usufruire dei ben noti vantaggi della Legge Bersani o della più recente RC familiare. Scalare o discendere la classifica della classe di merito è molto semplice, in base al sistema bonus-malus. Se l’assicurato in un anno non causa alcun sinistro, la sua classe scende di un’unità passando per esempio dalla 5^ alla 4^, e l’anno successivo paga un premio più basso rispetto all’andamento di tariffa per i fattori aggiornati di rischio dalle Compagnie. Altrimenti sale di due unità, dalla 4^ alla 6^, con relativo aumento del premio.
Il fattore residenza
Altro aspetto fondamentale è il luogo di residenza, e qui iniziano i problemi per i residenti al sud, che devono fronteggiarsi con truffe assicurative che comportano un peso sulle spalle dei cittadini
Le regioni italiane più colpite da questa piaga criminale, perché di vero e proprio crimine si tratta è la regione Campania. Napoli risulta essere da sempre purtroppo la città con più sinistri in Italia e, di conseguenza, il luogo dove la polizza RC costa di più.
La situazione nelle altre regioni d’Italia offre un palese lettura: è il Sud ad essere il più colpito in assoluto: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono le regioni dove il fenomeno è dilagante per 2 motivi: la mancanza di lavoro e la forte presenza di organizzazioni criminali.
Per aver un quadro completo e reale della vicenda bisogna rifarsi al Bollettino Statistico redatto da IVASS con indagine statistica sui prezzi effettivi per la garanzia r.c. auto relativa alle autovetture a uso privato : L’andamento dei prezzi effettivi per la garanzia r.c.auto nel terzo trimestre 2021 redatto dicembre 2021. https://www.ivass.it/pubblicazioni-e-statistiche/statistiche/bollettino-statistico/2021/n_15_2021/Bollettino_IPER_2021_3.pdf
Si legge a pag. 14 del documento suddetto come segue:
Insomma dove si verificano molti più sinistri o dove c’è alta probabilità di frodi assicurative, sfortunatamente e solitamente riferibili al sud Italia si paga un premio assicurativo decisamente più caro, a volte persino il doppio che in altri posti.
Anche l’età è un parametro fondamentale per stabilire il costo dell’assicurazione auto. Fino a circa 26 anni l’assicurato è ritenuto un automobilista ancora inesperto, senza la dovuta esperienza e quindi più incline a causare un incidente, perciò gli spetta una polizza più onerosa. Stessa sorte per i conducenti più anziani, ma per il motivo opposto.
Il tipo di vettura e la guida
Anche il tipo di vettura e altre informazioni essenziali sul mezzo incidono sul calcolo del costo RC auto. Faccio riferimento al modello dell’auto, all’anno di acquisto e alla data di immatricolazione (ovviamente il prezzo dell’assicurazione di una vettura datata, quindi meno sicura, è ben più alto di quello di un veicolo nuovo). Ma contano pure l’alimentazione (per esempio l’assicurazione di auto ibride ed elettriche costa meno, mentre quelle a gas o metano sono a volte tariffate maggiormente), l’allestimento e le dotazioni, il tipo di utilizzo e il luogo di sosta notturno.
Per finire, altre variabili da considerare per la somma dei costi RC auto sono la scelta tra guida libera (under 26) e guida esperta (over 26)
In conclusione al Nord si spende meno che al Sud e pur diminuendo sensibilmente il differenziale di prezzo fra le due parti d’ Italia , purtuoppo il divario è ancora molto accentuato, sebbene l’Ivass abbia rassicurato che la situazione sta migliorando e ritengo andrà sempre migliorando grazie ad una sempre più capillare rete di controlli e ad un mutato livello sociale in continua evoluzione.
Altra notizia davvero notevole che va nel senso di un mercato più articolato è che nel 2020 le polizze del ramo rc auto hanno fruttato complessivamente alle compagnie vigilate dall’IVASS 1505 milioni di utili con un balzo del 134% rispetto al 2019, lo scrive l’IVASS nei bollettini statistici diffusi proprio ieri