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Assicurazione Obbligatoria per gli sciatori e alcune considerazioni su sicurezza sulle piste da sci

Lo sciatore che utilizza le piste da sci alpino deve possedere una assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. È fatto obbligo in capo al gestore delle aree sciabili attrezzate, con esclusione di quelle riservate allo sci di fondo, di mettere a disposizione degli utenti, all’atto dell’acquisto del titolo di transito, una polizza assicurativa per la responsabilità civile per danni provocati alle persone o alle cose.

Così recita l’articolo 30 del Decreto Legislativo 40 del 2021 attuativo dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali e promulgato in febbraio che fissa le nuove regole per gli sciatori a partire da gennaio.

Obbligatoria quindi l’assicurazione per la responsabilità civile (quella che copre i danni a terzi) per tutti gli sciatori, compresi gli snowboarder, ad esclusione di chi fa sci di fondo, inoltre per venire incontro alla facilità di stipula della polizza i gestori degli impianti sono obbligati ad offrire l’assicurazione insieme allo skypass ma ovviamente al contrario non è obbligatorio per lo sciatore acquistarla in quell’occasione.

Il nuovo decreto legislativo nasce dall’impegno della onlus “Il sorriso di Matilde”, fondata nel 2014 a seguito di un incidente in pista, che uccise Matilde De Laurentiis. I genitori si sono attivati, hanno raccolto adesioni e solidarietà, con tanti consensi su un problema per troppo tempo ignorato.

 «Ciò che è successo alla piccola Matilde è qualcosa che non dovrebbe mai accadere e per questa ragione, come sportivo e come presidente di una  scuola sci, ho ritenuto importante fin da subito supportare le istanze dell’associazione e promuovere attività di informazione e sensibilizzazione che, concretamente, contribuiscano a creare una cultura della sicurezza negli sport invernali – ha dichiarato Giovanni Alverà President della storica scuola sci Cortina –il decreto è sicuramente un importante traguardo per l’associazione, ma anche per gli addetti ai lavori: è la dimostrazione di un investimento per la tutela della sicurezza di tutti e interviene regolarizzando alcune situazioni che si presentano nella  nostra quotidianità lavorativa. Ancora molto sarà da fare. ma questo è sicuramente un grande passo avanti».

Tornando sul punto Assicurazioni è possibile presentarsi sulle piste da sci già in possesso di una delle assicurazioni presenti sul mercato: infatti chi ha già sottoscritto una polizza di responsabilità civile del capofamiglia il nucleo famigliare è coperto per i danni causati a terzi e l’obbligo assicurativo è assolto. 

Diverse le modalità di sottoscrizione da Compagnia a Compagnia, tutte tese a dare copertura semplificando al massimo la gestione documentale.

In alternativa alla semplice stipula di polizza RC è possibile, a prescindere dal testo di legge, acquistare una polizza dedicata proprio agli sciatori che offre diverse garanzie, come ad esempio il rimborso per le spese mediche in caso di infortunio, oltre alla responsabilità civile.

In caso di polizza non abbinata allo skypass, dovranno essere scaricati i documenti (andranno bene anche in formato digitale) e portarli con sé, così da poter dimostrare di essere assicurati e far visionare su richiesta i documenti

Una particolarità del testo di legge è che dato che spesso negli incidenti fra sciatori o snowboardisti è praticamente impossibile risalire a chi ha davvero causato il tutto, il legislatore ha optato per il concorso di colpa: la responsabilità quindi si dividerà automaticamente fra le parti.

Infatti con l’art. 19 della Legge 363/03 il Legislatore ha regolamentato l’ipotesi di “Concorso di colpa”, stabilendo che: “Nel caso di scontro tra sciatori, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno di essi abbia concorso ugualmente a produrre gli eventuali danni”.

Il suddetto principio è stato mutuato in realtà dal Codice della Strada il quale, all’art. 2054 comma 2 c.c., prevede che: “nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli”.

Logica premessa: sulla neve, al contrario di ciò che avviene in strada, in caso di incidenti tra sciatori, la ricostruzione della relativa dinamica è problematica. Perché è resa difficoltosa dalla mancanza di disponibilità di elementi di prova certi ed evidenti.

Ovviamente nello non vi sono spesso elementi, come invece accade nella circolazione stradale, che possano condurre alla cosiddetta prova “pistola fumante” esempio scuola le tracce di frenata. Ciò rende palesemente più difficoltoso ricostruire la dinamica del sinistro e di conseguenza poter individuare una colpa esclusiva di uno dei due sciatori coinvolti nell’incidente.

La normativa in esame, attraverso l’introduzione del principio del concorso di responsabilità ha come ratio di intervenire in ausilio dello sciatore coinvolto in un sinistro, consentendo, qualora non riesca a offrire piena prova della “condotta colposa” dell’altro sciatore, di essere risarcito “almeno” nella misura corrispondente alla metà del danno subito.

In sostanza quindi l’introduzione di questa disposizione ha reso meno complesso l’onere della prova in caso di scontro tra sciatori nei casi assai frequenti in cui non è agevole ricostruire con esattezza la dinamica dell’evento. E’ una presunzione volta a costituire un’agevolazione a favore della parte danneggiata, invocabile, come sopra detto, solo nel caso in cui non emergano elementi per poter stabilire la colpa (intera o concorsuale) dell’altro sciatore.

Viceversa, qualora tali elementi siano presenti, sarà possibile, eventualmente tramite apposita istruttoria, individuare con certezza la condotta colposa dello sciatore antagonista anche a livello di concorso causale.

Altre novità introdotte dal Decreto Legislativo 40 riguardano il casco obbligatorio fino ai 18 anni mentre si praticano sci alpino, snowboard, telemark, slitta e slittino e il divieto di sciare in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di alcool o di sostanze stupefacenti.

Insomma ci si avvicina sempre di più alle normative codice della strada causa l’elevato numero di incidenti perpetratisi in questi anni.

Gli organi di controllo preposti potranno quindi effettuare controlli tramite l’alcool test. La multa nel primo caso va dai 100 ai 150 euro, nel secondo caso vanno da 250 euro a 1.000 euro.

Sulla carta, in realtà, le regole per migliorare la sicurezza degli sciatori ci sono da un bel pezzo, ma la loro attuazione affidata alle Regioni non è stata per nulla tempestiva. Al di là della legge, però, durante le settimane bianche contano di più il buon senso e il rispetto per gli altri e per chi fosse alle prime armi essere il meno arrogante possibile e valutare di farsi seguire da un buon istruttore.

Penso ad un dato esperienziale nel corso di una settimana bianca in quel delle Dolomiti, in cui un ragazzo forte della sua possanza fisica derivata da sport acquatici senza alcuna pratica pregressa sugli sci si avventurò a dispetto del gruppo senza maestro, con l’epilogo finale di una terribile caduta con rottura della spalla e del braccio e con un arrivederci per lungo tempo agli allenamenti e gare di nuoto.

Ci sono delle regole di basiche che si apprendono seguendo chi ha più esperienza ed osservando attentamente cosa accade sulle piste.

Sicuramente velocità e comportamento devono essere adeguati alle proprie capacità sciistiche, alle condizioni del tempo, di visibilità e di traffico della pista.

E se sei sei coinvolto in un incidente devi sempre dare le tue generalità e lo stesso devono fare i testimoni.

In tutto questo per prevenire i sinistri sugli sci anche l’attrezzatura conta. Infatti, per la sicurezza propria e per quella altrui, è bene laddove non si noleggi attrezzatura e si disponga di attrezzatura propria, far controllare sci, attacchi e scarponi in un negozio specializzato e, se necessario, sostituire gli elementi che risultino ormai inaffidabili.

E ai fini della propria sicurezza utilizzare il casco che sia a norma ed omologato per ridurre le conseguenze di un trauma cranico.

E ora chi va sulle piste con sci e snowboard non deve far altro che aggiungere alle solite attenzioni e spese di sempre solo una piccola ulteriore attenzione, che nella prassi diffusa assicurativa, rientra con la stipula di una polizza Rc definita del capofamiglia che consenta di coprire anche il rischio discusso con una semplice aggiunta alla polizza madre di un documento da acquisire senza alcun costo aggiunto con indicazione del nome e cognome e dati anagrafici di chi si deve assicurare.

Chi ancora non abbia una polizza RC Terzi avrà l’opportunità di stipularne una che copre i danni ai terzi con piccoli costi di stipula e ampio ventaglio di copertura.

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