Quando si parla di assicurazioni, non si pensa quasi mai a considerarle come il risultato di una attenta pianificazione assicurativa nel tempo, ma a considerarle singolarmente cadendo nel grande errore di perdere di vista un approccio unitario utile ad avere una visione globale dell’intero arco della vita di una persona o di un’azienda senza una strategia realmente vincente
Valutare infatti ogni singola polizza come un’entità a sé stante, anziché come parte di un percorso assicurativo più completo, utile ad aver chiari tutti i rischi economici a cui siamo costantemente esposti è un grande errore di azione sistemica e di gestione del proprio patrimonio.
Si patrimonio perché l’altro errore in cui si incorre di frequente è pensare le assicurazioni come una fonte di spesa, ed associarle quasi ad una tassa, imposta dallo Stato, una logica priva di qualsiasi concreto fondamento che porta fino a vederle come un qualcosa di fastidioso non arrivandone a percepire il reale valore e l’utilità concreta.
Postulato tendere a limitare la propria protezione assicurativa al minimo indispensabile, con la convinzione che l’obiettivo da raggiungere sia il risparmio così da farla in barba al furbo assicuratore che propone tanti prodotti e non pensa secondo l’interlocutore al reale interesse dell’assicurato. Un comportamento che ha come risvolto concreto quello di rimanere sottoassicurati o totalmente non assicurati.
Cosa quindi bisogna iniziare a cercare nel proprio assicuratore di fiducia
L’esposizione dei rischi a cui si è potenzialmente esposti e la conseguente riduzione delle conseguenze economiche a danno del patrimonio a seguito del potenziale avverarsi del rischio, con la migliore profilazione di un piano assicurativo completo ed adeguato e compatibile con le capacità economiche dell’assicurato.
Si potrebbe iniziare a parlare di pianificazione predittiva assicurativa nel tempo
Il miglior modo per offrire elementi di studio al proprio assicuratore di fiducia che dovrà sempre più nel tempo esser visto come un consulente dedicato cui poter fornire, nel rispetto della privacy, le informazioni più riservate, sono la situazione lavorativa, quindi reddituale ed infine la composizione famigliare, offrendo così un quadro completo personale.
Partiamo dalle basi il tema Pensione
Quello che in questi anni di professione ho compreso è che nonostante ci sia da sempre nel nostro Paese una certa sensibilità sul tema welfare, almeno così si dice, ancora gli stessi che sostengono di essere preparati sul tema sono gli stessi che poi non hanno compreso come il welfare pubblico nel XXI secolo è sempre più carente basti pensare al tema pensioni che è il primo a cui si pensa pronunciando la parola welfare ma che invece è composta anche dal tema salute, con il tema infortuni ed assistenza sanitaria, protezione contro malattie e così via proseguendo, pensando anche al tema istruzione e disoccupazione
Chiedersi per esempio, a quanto ammonterebbe la pensione di invalidità in caso di infortunio è una di quelle domande che spesso ci si pone e che ancora più spesso resta senza risposta e soluzione, per non parlare di eventuali sostegni pubblici in caso di malattia.
Tutto questo prescindere dal tema quando e come andrò in pensione e con quanto.
E quindi il fattore tempo elemento potrei osare dire centrale e fondamentale della pianificazione assicurativa, infatti da un lato va utilizzato per potersi assicurare fin da giovani, quando i premi di polizza sono più bassi e le condizioni di salute permettono di assicurarsi con minor fattore di rischio e soprattutto con accettazione del rischio da parte della Compagnia, dall’altro significa che la pianificazione assicurativa non deve essere mai statica ma seguire i cambiamenti della situazione personale, famigliare laddove si sia costituito un nucleo famigliare e non ultimo patrimoniale, i cambiamenti in atto nella vita sono un po’ come la muta del pelo negli animali , un adeguamento al fattore climatico, allo stesso modo devono mutare anche le coperture assicurative per proteggersi dai nuovi rischi.
Cosa allora dobbiamo attenzionare fra i rischi che possono presentarsi improvvisamente nella nostra vita e così essere in un certo senso pronti ad affrontarli?
Provo a fornire una sintesi in ordine non di importanza ma di temi:
- La necessità di protezione del proprio patrimonio sia nella sfera privata che nella sfera professionale se professionisti o titolari di azienda.
- La prima cosa da valutare è che il rischio di un incidente, una banale distrazione, che possa provocare un danno a terzi che non si è in grado di risarcire, questo sia nell’ambito della vita lavorativa, che nell’ambito della propria vita privata, basti pensare infatti alla rca obbligatoria per la guida di un veicolo o nella gestione della propria casa, ma anche alla responsabilità civile alla guida di una bicicletta o dei tanto in voga monopattini o dell’ultima novità dell’obbligo assicurazione per chi scia sulle piste da sci.
- Secondo ma non per importanza la valutazione del rischio di impresa o professionale che possa provocare un danno alla propria attività con un danno di natura diretta o indiretta, con un danno al terzo provocato per un errore professionale piuttosto che per motivi legati strettamente all’attività lavorativa svolta.
Non assicurarsi significa rischiare di vedersi prosciugare il conto corrente, per non parlare del pignoramento dello stipendio, dover mettere in vendita i propri beni, magari la propria casa, se il danno che abbiamo provocato è molto grande o anche se piccolo in un momento in cui non si è nelle condizioni economiche per affrontarlo…credetemi che chi vi scrive conosce il tema per averlo visto in clienti che solo dopo provavano a correre ai ripari.
Con l’assicurazione adeguata al rischio e giusta si ottiene il trasferimento di questo rischio e l’obbligo di risarcimento in capo ad una compagnia assicurativa, lasciando integro e al riparo da spiacevoli sorprese il nostro patrimonio.
2. La protezione della propria salute e la conseguente capacità di produrre reddito. Qui quello che spesso sfugge all’osservatore poco attento è che al momento della stipula di una polizza a tutela della propria salute non penso solo alle spese mediche, o agli infortuni o alle malattie, ma pongo le basi per fronteggiare la potenziale differenza di reddito che si può avere se non si fosse più in grado di lavorare.
È importante in questa direzione fare il punto della situazione sui rischi che si corrono quotidianamente, e capire se e come si è tutelati dallo Stato e soprattutto come possiamo azionare le assicurazioni private per gestire gli eventuali imprevisti e le carenze statali per poter fronteggiare “in sicurezza” anche gli eventi meno attesi.
È in questa fase che serve maggiormente la pianificazione assicurativa.
3. Pensione. La legge Fornero oramai nota ahinoi a tutti, meglio definita come la riforma delle pensioni Fornero, corrisponde all’articolo 24 del decreto legge n.201 (emanato il 6 dicembre 2011). Prima della legge Fornero era in vigore la riforma Dini, datata 1995. Poi, a seguito della Manovra Salva-Italia varata dal Governo Monti, non entro nel merito politico ma mi attengo ai fatti, per contrastare la recessione degli USA causata dai subprime, che sono per chi non fosse informato (non lo ero neanche io prima di occuparmi di assicurazioni) quei prestiti che, nel contesto finanziario statunitense, vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi pregressi nella sua storia di debitore. Basti ricordare, se ancora non fosse chiaro la crisi finanziaria scoppiata nell’agosto del 2007, cui seguirono una recessione, iniziata nel secondo trimestre del 2008, e una grave crisi industriale con successivo fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre dello stesso anno proprio per la crisi dei subprime) scoppiata nell’autunno dello stesso con una forte contrazione della produzione e degli ordinativi, cui seguirono ad effetto domino gli effetti nefasti in tutte le economie globali.
Per i problemi suddetti e per problemi politici cui non voglio entrare nel merito, meriterebbe un articolo separato magari in un blog di natura politica, si rese necessario intervenire sulla messa in sicurezza dei conti e sulla sostenibilità a lungo termine del sistema previdenziale.
Lo stravolgimento del sistema pensionistico come lo conoscevano i nostri genitori e i nostri nonni era iniziato, ed ancora ne dovrà vedere. Ormai le pensioni da quel momento sono tutte calcolate sulla base dei contributi versati e dell’aspettativa di vita, non più sulla base degli stipendi degli ultimi anni di lavoro. Il risultato è che mediamente le pensioni saranno circa il 50% nella migliore delle ipotesi il 60% dell’ultimo stipendio. Bisognerà improvvisamente abituarsi al momento della pensione a vivere quindi con circa la metà dei soldi su cui prima facevi affidamento.
E quindi?
Quindi bisogna pianificare ed ecco che torno sul punto Pianificazione.
Pensare di utilizzare il proprio TFR aderendo ad un valido programma di previdenza complementare durante la carriera lavorativa, o diversamente stipulare una polizza ad integrazione del piano pensionistico con versamenti liberi mensili sul fronte futuro pensionistico sarebbe un ottimo punto di partenza e di futura serenità.
Possibilmente iniziando fin da subito, anche per sfruttare gli enormi vantaggi fiscali che si possono ottenere.
Fare pianificazione assicurativa significa trovare, non solo due minuti del proprio tempo tanto prezioso, ma realmente e consapevolmente, voler ritagliare almeno due ore del proprio tempo, magari due ore e due giorni ancora meglio, per contattare il proprio agente di fiducia per finalmente consentire di avere il quadro d’insieme globale e così non avere più perplessità, dubbi o peggio ansie e provvedere, nel rispetto delle proprie possibilità, a ridurre il più possibile il rischio che un evento imprevisto ed improvviso che possa mettere a repentaglio la nostra sicurezza economica, dando ovviamente la precedenza alla protezione da quei rischi il cui impatto sulla nostra vita è maggiore.
Se infine pensiamo ai rischi gravi legati allo stato di salute (invalidità, non autosufficienza, morte) ci sono più elementi da considerare ma i fondamentali sono l’età e certamente lo stato di salute di chi si vuole assicurare.
L’età è un elemento che possiamo sfruttare a nostro favore assicurandoci fin da giovani per godere di premi di polizza più bassi, non è chiaro a tanti purtroppo come il fattore età che trascorre incide sui premi assicurativi che aumentano, a parità di condizioni per la stipula gestita in un momento successivo nel tempo. Inutile quindi aspettare ad assicurarci. Cosa più importante, da giovani siamo sani, senza problemi fisici, senza invalidità.
Considerate solo una cosa il rimandare, il rimandare ancora e il dirsi fra se e se, domani mi assicuro, non fissando una data reale di volontà alla stipula non fa altro che incidere sul fattore rischio sul verificarsi di un infortunio o di avere una malattia senza essere assicurati o “semplicemente” fare un danno ad un altro subendo un attacco al proprio patrimonio per poter rimborsare il danno arrecato senza la copertura assicurativa.
Se siete arrivati fino a qui nella lettura significa che siete davvero interessati a saperne di più…una prova di resistenza vinta, ora non dovete far altro che vincere l’ultimo metro, abbattere le vostre resistenze e fissare un appuntamento con il vostro consulente assicurativo di fiducia.